Il Teatro Ca' Foscari di Venezia e l'Università della città lagunare progettano un percorso sulle tracce di Marius von Mayenbug.
Eldorado. E’ questo il titolo di una pièce di Marius von Mayenburg, regista e drammaturgo della scena tedesca contemporanea, intorno alla quale si sviluppa il laboratorio teorico-pratico di teatro tedesco nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Germanistica dell’Università veneziana e il Teatro di Ca’ Foscari con la presenza di Laura Olivi, da quasi venticinque anni ormai in forza come Dramaturg al Residenz Theater di Monaco di Baviera, e Andreas Sippel, docente di dizione e tecnica vocale presso la Otto Falckenberg Schule sempre di Monaco di Baviera.
Ben 34 gli studenti coinvolti: “Una risposta forte ed entusiasmante – spiega la professoressa di Letteratura Tedesca Cristina Fossaluzza che insieme a Donatella Ventimiglia della direzione organizzativa ha voluto e messo a punto il progetto – di fronte alla possibilità di sperimentare la lingua tedesca in una maniera nuova e originale, fuori dalle aule insomma e su un palcoscenico, dove la lingua diventa immediatamente viva. Credo che occasioni di questo genere non possano che fare bene ad una didattica delle lingue che privilegia l’aspetto comunicativo”.
Il lavoro di Laura Olivi e Andreas Sippel è stato quello di fungere da trainer, in una sorta di allenamento che facesse confluire nel testo la resa espressiva della lingua originale di von Mayenburg. Il testo scelto è nato da una selezione di testi operata gli stessi studenti insieme alla loro docente: Eldorado è la storia, in bilico tra realismo e metafora, di una famiglia che si disgrega nonostante le ipocrisie e il perbenismo di cui si circonda, asserragliandosi nella casa dei propri sogni, quasi fosse un bunker, quasi fosse appunto il proprio personale Eldorado.
Sui temi aperti dall’opera di von Mayenbug, e in particolare la lunga vertigine di una crisi che non è solo sociale e finanziaria, ma anche e soprattutto etica e di costume, gli studenti hanno provato a scandire una riflessione che da una parte permettesse loro di penetrare la lettera del testo con tutti i suoi nodi linguistici e dall’altra approfondisse le potenzialità vocali ed espressive che il testo stesso, in quanto opera concepita in termini di rappresentabilità, era in grado di offrire.
“Siamo molto contenti – concludono Laura e Andreas al termine delle lunghe giornate di lavoro – del coinvolgimento degli studenti. Noi siamo abituati a lavorare con chi ha scelto il teatro come vocazione, qui si trattava invece di permettere a studenti, che hanno con il teatro un rapporto in prevalenza di pura fruizione, di fare il salto e passare dalla parte di chi il teatro lo fa sulle tavole di un palcoscenico”.
Un’altra preziosissima occasione di teatro a tutto tondo, dunque, che Ca’ Foscari riesce a mettere in campo all’interno di una programmazione ricca di spettacoli e approfondimenti, com’è il caso appunto di questo laboratorio teorico-pratico.
Una ricchezza che accomuna studenti, docenti e formatori teatrali che preferiscono scendere tra gli anfratti e le scomode insidie della ricerca e dell’analisi piuttosto che arrendersi ai finti pretesti di un Eldorado immanente.